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RICONVERSIONE DEI VECCHI IMPIANTI

Riconversione dei vecchi impianti di condizionamento
all’utilizzo di miscele di gas eco compatibili.

Ad oggi, le Normative Vigenti in merito all’utilizzo di tutte le sostanze lesive per l’ozono stratosferico prevedono che entro la fine del 2014, i gas di tipo CFC e HCFC (R22 il più diffuso negli impianti di condizionamento) non potranno più essere commercializzati ne utilizzati per operazioni di manutenzione ed assistenza. Le operazioni di prevenzione e monitoraggio perdite gas da eseguirsi periodicamente sugli impianti, dovranno obbligatoriamente essere riportate e certificate su apposito Libretto Impianto (vedi la sezione normative vigenti).

Tali condizioni fisseranno pertanto la probabile messa fuori servizio di tutti gli impianti di condizionamento contenenti gas CFC e HCFC. Per quanto sopra  e per far fronte alle richieste di molti clienti abbiamo testato varie soluzioni di riconversione con diverse tipologie di miscele di gas ecologiche, valutando così i migliori risultati in termini di resa termica e costi effettivi.  

 

La lavorazione proposta si divide in cinque fasi specifiche:

verifica della funzionalità dell’impianto e di tutti i componenti: E’ indispensabile che l’impianto interessato sia perfettamente funzionante, che il compressore non sia usurato meccanicamente oltre i limiti previsti e che il condensatore e l’evaporatore siano efficienti. Se risulta indispensabile, oltre all’accurato lavaggio del condensatore e dell’evaporatore, consigliamo la revisione del compressore.

recupero e smaltimento del vecchio gas: Con avanzati sistemi di recupero, tutto il gas refrigerante contenuto nel circuito viene immesso in fase liquida in specifiche bombole e poi smaltito secondo le procedure vigenti tramite gli appositi centri autorizzati. Tutte le operazioni di recupero avvengono nel pieno rispetto dell’ambiente.  

manutenzione dell’impianto: E’ indispensabile procedere all’esecuzione di tutte le operazioni di manutenzione ordinaria previste dal costruttore (olio compressore, cartucce o filtro freon liquido, ecc.)

 modifiche: In funzione delle differenti pressioni di lavoro, è indispensabile che il condensatore sia assolutamente efficiente. In alternativa si valuteranno modifiche atte a migliorarne l’efficienza. Altre lievi modifiche da valutarsi in funzione della tipologia dell’impianto, potrebbero interessare i circuiti a pompa di calore.

tarature e collaudo. Oltre alla modifica dei parametri di taratura principali (comunque sempre entro i limiti previsti dal costruttore), verrà effettuata la taratura della valvola di espansone che deve garantire il raffreddamento del compressore con quantitativi di miscela di gas eco compatibile, generalmente inferiore a quelle di targa dell’impianto.

L’intervento descritto, oltre a sollevare dalle responsabilità imposte dalle Normative vigenti i possessori degli impianti, annullano le problematiche relative alla scarsa reperibilità e agli elevatissimi costi dei refrigeranti HCFC (ad oggi, fino a tutto il 2014, disponibili esclusivamente in forma rigenerata).

E’ inoltre indispensabile considerare che l’intervento di riconversione è consigliato esclusivamente per impianti con potenzialità in raffreddamento superiori ai 3Kw e che la perdita di resa termica a fronte delle differenti pressioni di lavoro potrebbe risultare in alcuni casi, anche superiore al 15% della potenza totale.

SERVIZI riconversione vecchi impianti_1

SERVIZI riconversione vecchi impianti_2

SERVIZI riconversione vecchi impianti_3 

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